Dieci giorni fa su “Il Fatto Quotidiano” Marco Travaglio, dopo un sofferta ammissione sul dilettantismo che traspare dal “caso Todde”, è subito tornato all’attacco e ha rimarcato quella che, secondo lui, sarebbe la differenza tra il mondo dei cinquestelle e gli avversari. “Diversamente dal centro-destra, che copre qualunque porcheria e le dà lezioni di competenza, trasparenza e morale, la Todde si difende nel procedimento. E Conte tace per rispetto istituzionale. Se fossero di centro-destra, farebbero l’esame del sangue ai membri del collegio e scatenerebbero l’inferno”. A distanza di pochi giorni, Conte e il Movimento Cinquestelle hanno fatto esattamente quello che il povero (di spirito, non di portafogli) Travaglio ha attribuito ai diavoli del centro-destra. Il primo a uscire dal cupo silenzio osservato per due settimane è il senatore Licheri, con la parabola della leonessa e degli sciacalli. Oggi si è consumato un vero e proprio arrembaggio, pochette al vento, di Giuseppe Conte, che addirittura invoca una richiesta di risarcimento danni per il danno che i componenti del collegio avrebbero arrecato alla Presidente Todde. Un vero e proprio attacco alla Magistratura, secondo i canoni delle finte vestali della legalità, perché il collegio è composto, tra gli altri, da componenti togati.
Insomma, quella presunta diversità del movimento cinquestelle rispetto al resto del sistema politico è sempre stata una finzione oppure è un ricordo. La maschera grillina è caduta, potrebbero chiedere se sia avanzata una mascherina al super-commissario Arcuri. Quando descrivono gli altri, i grillini offrono un ritratto preciso di loro stessi. E’ proprio il caso di dire: “Specchio riflesso, senza ritorno”..