CONSIGLIOREGIONEIn questi giorni l’on. Silvio Lai, segretario regionale del Partito Democratico, è preso da due preoccupazioni. La prima sembra quella di chi appartiene alla squadra che ha vinto la partita, ma non è riuscito a segnare il proprio goal personale. Così continua a tirare in porta anche se gli avversari, il pubblico e i compagni di squadra sono andati via dallo stadio. La seconda è quella di chi tenta di nascondere la guerra per le poltrone in corso nel suo partito. Una guerra che il segretario regionale non riesce a gestire perché la sua leadership è solo formale e le decisioni sono prese de altri.

Preso dalla sua trance agonistica tardiva, l’on. Lai continua ad accusare Cappellacci di ogni male possibile. Secondo Lai proprio a Cappellacci bisognerebbe “chiedere come mai la macchina regionale di cui è ancora responsabile non sia stata in grado di fornire i numeri e ci troviamo ora come in una landa africana anziché in una Paese civile”.

Il segretario regionale del PD ignora o finge di ignorare che le operazioni che seguono il voto non ricadono nelle mani di organi la cui responsabilità sia riconducibile, neppure lontanamente, al presidente uscente.

Quali sono questi organi?

A valle del voto ci sono le operazioni guidate dai presidenti di seggio.

Poi la competenza è di altri due uffici.

In primo luogo, vi sono gli uffici centrali circoscrizionali.

L’articolo 7 della legge regionale n. 7/1979 e ss.mm.ii, recante «Norme per la elezione del  Consiglio regionale della Sardegna» stabilisce che presso il Tribunale nella cui giurisdizione è il comune capoluogo della provincia è costituito, entro due giorni dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, l’Ufficio centrale circoscrizionale.  L’Ufficio è composto da tre magistrati, dei quali uno con funzioni di presidente, nominati dal presidente del tribunale entro due giorni dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali. Un cancelliere del Tribunale è designato ad esercitare le funzioni di segretario dell’Ufficio.

L’altro organo competente è l’ufficio centrale regionale.

L’articolo 7, terzo comma, della legge regionale n. 7/1979, recante «Norme per la elezione del  Consiglio regionale della Sardegna», stabilisce che presso la Corte d’Appello del capoluogo di  Regione è costituito, entro due giorni dalla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, l’Ufficio centrale regionale. L’Ufficio è composto di tre magistrati, dei quali uno con funzioni di presidente, nominati dal presidente della Corte d’appello. Un cancelliere della Corte d’appello è designato ad esercitare le funzioni di segretario dell’Ufficio.

Insomma, il senatore ha preso l’ennesimo granchio.

E’paradossale, ma forse Lai non ha ancora metabolizzato la vittoria, che significa anche assunzione di responsabilità. Anche perché cominciare una Legislatura con una continua “damnatio memoriae” di chi ha governato prima è come mettere le mani avanti e ammettere di non avere ancora una linea politica per i prossimi cinque anni.

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