La questione relativa ai chioschi del Poetto può essere risolta con gli strumenti offerti dalle norme vigenti nella loro formulazione attuale. Infatti il Comune, se intende salvare i chioschi, potrebbe già legittimamente utilizzare gli strumenti paesaggistici ed urbanistici in suo possesso, che fanno riferimento all’autorizzazione di strutture precarie e temporanee e che permetterebbero di evitare la rimozione ed il successivo riposizionamento dei manufatti nel lasso di poche settimane. Per quanto riguarda il diverso aspetto delle concessioni demaniali, si ricorda che le norme nazionali, recepite dalla Regione già nel 2010 e adeguate recentemente in base alle modifiche dello scorso dicembre, prevedevano già la proroga delle stesse fino al 2015 e oggi sino al 2020. Poiché inspiegabilmente il Comune ancora non ha provveduto in tal senso, l’assessore Rassu ha già sollecitato due volte l’amministrazione del capoluogo ad adempiere al dettato normativo.