Il libro di Pansa ha suscitato non poco scalpore e le critiche isteriche, furibonde e in mala fede di alcuni signori che oggi tentano di ricostruirsi una verginità e si propongono come campioni dell’anti-fascismo permanente effettivo, ma che fascisti lo sono stati veramente, senza se e senza ma!
Giorgio Bocca, ad esempio.
A 18 anni ottiene la tessera del PNF (Partito nazionale fascista), sottoscrive il Manifesto in difesa della razza italiana, fortemente voluto da Benito Mussolini per compiacere l’alleato tedesco. Ancora ad agosto del 1942, giovane giornalista fascista, scrive un notabile articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla congiura ebraica.