Da consigliere comunale della città di Cagliari, ho sostenuto l’idea di realizzare il nuovo stadio anche quando qualcuno diceva “Il S. Elia non si tocca, voi volete rimuovere lo stadio di Gigi Riva”. Ricordo ancora gli accesi dibattiti e gli scontri con chi aveva approfondito così poco il tema da citare a sproposito Wembley. Peccato che proprio quel glorioso stadio fosse stato abbattuto e ricostruito. Poi c’erano quelli della pista di atletica, del “no” a prescindere perché allora il presidente si chiamava Massimo Cellino. Erano gli stessi “lungimiranti” che accolsero a braccia aperte Silvestrone, che teorizzarono uno stadio S. Elia senza il Cagliari o addirittura pensarono -e lo dichiararono pubblicamente- di costruirvi gli uffici comunali, per intenderci. I disastri del passato sono noti alle cronache cittadine, che narrano di una squadra costretta a migrare a Quartu prima e a Trieste poi. Un “film horror” politico e amministrativo, voluto dagli stessi autori de “L’arena grandi eventi”…
Spero veramente che ci troviamo di fronte alla volta e alla svolta buona. Con buona pace dei demagoghi da social, avere una squadra e uno stadio da serie A è un investimento nell’immagine della Sardegna mille volte più proficuo di fiere, viaggi promozionali e altre piccinerie. Il nome di Cagliari e della Sardegna finisce quotidianamente sui media nazionali e internazionali. Avere uno stadio in quella zona significa altresì metterla al riparo da tentazioni speculative incompatibili con l’interesse della città.
A mio avviso, può essere il punto di partenza per realizzare un vero e proprio “villaggio olimpico” che, puntando sulla concentrazione degli impianti sportivi già presenti in quell’area, consenta alla città di candidarsi per ospitare grandi manifestazioni internazionali senza dover rincorrere di volta in volta l’evento con procedure commissariali ed emergenziali. Avere un sistema già pronto significa poter rispondere sia al fabbisogno di attività sportiva quotidiano sia poter coltivare ambizioni in linea con l’idea di una città che vuole essere protagonista sullo scenario internazionale.