Arriva il primo stop del TAR all’ordinanza di Zedda e della sua giunta di “superpigiamini”, che vietava la musica dopo le ore 22 in determinate zone della città. “Considerato che da un primo esame del ricorso – è scritto nel decreto cautelare- non appare priva di fondamento la censura con cui si lamenta che, tenuto conto anche di quanto stabilito negli anni precedenti, non sia stata un’adeguata giustificazione alla scelta di porre in modo generale ed indifferenziato in gran parte della città, che come è noto ha una grande vocazione turistica, il divieto di diffusione della musica dopo le ore 22, consentendo invece in altre zone di diffondere la musica fino alle 24 dei giorni feriali e festivi e fino all’una di notte dei giorni prefestivi. Ritenuto, sussistendo l’estrema gravità del danno, di disporre la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza nella parte in cui pone in alcune parti della città il divieto di diffusione della musica dopo le 22, fermo restando il potere del comune di disciplinare nuovamente ed in modo congruo la materia”. La trattazione collegiale è fissata per il 14 Settembre. Nel frattempo, l’ordinanza di un sindaco che veste i panni da sceriffo quando si tratta di imprese che contribuiscono a migliorare la qualità dell’offerta turistica cittadina e invece diventa permissivo con gli ambulanti abusivi e con chi occupa una scuola nel rione Castello ormai da due anni, è stata sospesa. Sul piano politico, è singolare che proprio una giunta che ha fatto del dato anagrafico il suo unico argomento politico persegua soluzioni che sono da “capitale della vestaglia e a letto alle otto e mezza”. Tutti siamo consci che occorrano delle regole e che debbano essere rispettate, ma bisogna distinguere tra chi ascolta musica mentre sorseggia un aperitivo o cena all’aperto e chi orina davanti a un portone, getta rifiuti, causa risse. Chi non è in grado di distinguere tra fenomeni molto diversi da loro, non può amministrare una città importante come Cagliari.