Qui in passato hanno riecheggiato le note e le voci di Sting, di Andrea Parodi, di Baglioni, di tantissimi artisti che, aiutati da uno scenario unico e dalle notti con la luna e il maestrale, hanno allietato la vita di centinaia di migliaia di persone e onorato quel rango di capitale cui Cagliari aspira da tempo. Poi alla fine hanno prevalso quelli del “no legnaia”, che hanno fatto una ragione di vita politica della loro opposizione alla presenza delle tribune, che comunque prima o poi sarebbero andate via. Sono rimasti sordi agli appelli per decidere il futuro dell’Anfiteatro prima che l’ultima trave di legno uscisse dal cancello di viale Fra Ignazio e ora resta il loro nulla.
Nel primo mandato la Giunta Zedda ha tergiversato con la storiella del concorso di idee, che è il simbolo della sua confusione politica e della totale assenza di un progetto su un sito fondamentale come l’Anfiteatro romano.
Non c’è bisogno di una grande operazione di fact checking per comprendere la gravità della situazione: basta ripercorrere le dichiarazioni dell’assessore ai Lavori Pubblici della prima Giunta Zedda e del suo successore.
Trionfa la confusione totale, se pensiamo che nella prima versione del concorso di idee avevano ipotizzato 2000-2500 posti e poi, un anno dopo, hanno ripiegato su 1000-1500 posti. Recentemente l’assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Zedda 2 ha preannunciato l’apertura per gli spettacoli nel 2018, ma non ha la più pallida idea di come arrivare al risultato, non indica un percorso politico e amministrativo idoneo a sortire il risultato nel giro di un anno e di programmare gli eventi con l’anticipo necessario per portare qualcuno ad assistervi. Insomma, sei anni dopo l’inizio della sua esperienza il sindaco di Cagliari tiene in un limbo, in uno stato di sospensione dalla realtà, uno dei principali monumenti cittadini. Tutto questo avviene con il silenzio complice dei finti comitati spontanei, degli ambientalisti intermittenti, di tutti quelli che in passato hanno promosso raccolte di firme, convegni e altre piazzate e ora lasciano che prevalgano il nulla cosmico del centro-sinistra comunale, l’abbandono e l’incuria.