Sul WEB prosegue l’offensiva di un sito verso il quaderno “Detto Fatto”, in cui sono illustrate le attività della Giunta regionale. L’attacco viene affidato questa volta al professor Tagliagambe, che “picchia” sul tema della scuola. Spiace però che la sua descrizione dei fatti strida con la realtà. Una realtà che vede un’altra professoressa, il ministro Carrozza, stanziare appena 15 milioni di euro in due anni per tutto il territorio nazionale. La Regione ha investo una cifra doppia, ma questo per il professore appare un particolare trascurabile. Se avesse voluto compiere un’analisi obiettiva, avrebbe rilevato che in questo campo una politica nazionale impostata sui tagli, sullo spostamento degli alunni e sulla precarietà dei docenti non è quello che si può definire un valido aiuto idoneo a combattere la dispersione scolastica. Il progetto Scuola Digitale avviato dalla Sardegna, ed illustrato anche nel quaderno “Detto Fatto” è un esempio di come le scelte della Regione siano invece in controtendenza rispetto a quelle nazionali. E, cosa che certo non può sfuggire a chi, come Tagliagambe di risorse se ne intende – basta pensare al progetto Marte o alla recente sentenza del Tribunale di Cagliari che lo ha visto soccombere nei confronti della Regione, con tanto di addebito a suo carico delle spese processuali-, si tratta di risorse bene impiegate. Le lavagne digitali sono arrivate nelle classi, nei prossimi 10 giorni arriveranno anche i primi tablet e, con buona pace dei detrattori, anche contenuti che saranno al 95% gratuiti, come ben sanno tutti i docenti sardi che sono professionalmente più avanti di quello che si vuol far apparire. Presto la Sardegna potrà anche utilizzare ulteriori 24 milioni di euro per fronteggiare la dispersione scolastica.
Se si vuole evitare di fare i “cattivi maestri” anziché i professori, forse sarebbe meglio attenersi ai fatti ed evitare di lasciarsi trasportare dalle proprie vicende personali.