La manifestazione di ieri contro l’ampliamento della base americana a Vicenza mi ha ricordato un vecchio film con Pippo Franco. L’attore interpretava Amedeo: un povero disgraziato, il cui padre, titolare del bar “Forza Lupi”, era romanista sfegatato, mentre il datore di lavoro – e quasi suocero- era tifosissimo della Lazio. Il personaggio simula di essere tifoso giallo-rosso con il padre e biancazzurro con il principale, trovandosi così in una serie di situazioni imbarazzanti in cui rischia di essere scoperto. Tutto fila liscio perché le due squadre all’epoca giocavano in campionati diversi – la Lazio era in serie B- ,ma un bel giorno accade l’imponderabile: le società rivali decidono di organizzare un derby per beneficenza. Dinanzi alle opposte pressioni del padre da una parte e del principale dall’altra, Pippo Franco ha un colpo di genio: si organizza un kit da tifoso duoble-face (giacca, cappellino ed altro che diventano all’occorrenza giallorossi o biancoazzurri) e simulando problemi di stomaco, si divide tra curva Nord e curva Sud. A un certo punto, stanco e distratto, si dimentica di cambiare completamente il proprio abbigliamento e si ritrova in parte romanista ed in parte laziale. Inseguito dal principale e dagli “aquilotti”, cerca aiuto dal padre che, vedendolo conciato in quel modo urla: “Giuda!” e inizia a “menarlo” pure lui.
I politici del centro-sinistra fanno proprio come Pippo Franco nel film: in Parlamento votano dei provvedimenti poi, si cambiano, vestono i panni dei rivoluzionari e vanno in piazza a manifestare. E’patetico vederli sfilare nelle manifestazioni per poi rimettersi la giacca e correre in auto blu verso la loro poltrona. Lo hanno fatto anche questa volta a Vicenza: dopo aver consentito l’ampliamento della base USA sono scesi in piazza con i loro slogan beceri. Senza vergogna dicevano: “Questa manifestazione dimostra che c’è una società civile di cui dovranno tener conto!” Chi ne deve tenere conto se non loro stessi quando tornano sul seggiolone governativo? Ma il peggio lo ha offerto il presidente della Camera dei Deputati, Bertinotti, che ha messo i piedi in due staffe dichiarando che sarebbe andato volentieri se non avesse ricoperto quel ruolo istituzionale.
Non so se questi signori siano pseudo-politici o pseudo-rivoluzionari: quel che è certo è che prima o poi qualcuno, come il padre di Amedeo, scoprirà il loro gioco e dirà anche a loro: “Giuda!”. Non a suon di schiaffoni, ma a suon di voti!
Bertinotti in previsione della manifestazione di Vicenza ha seguito un approfondito corso di trasmigrazione, grazie al quale sabato il suo corpo era a Roma, mentre la sua anima si è reincarnata in un Disobbediente di Casarini.>>by Pesimedia.wordpress.com