Pass da ridiscutere: spiraglio per chi ha solo il domicilio Chi ha detto che un regolamento comunale è per sempre? Di certo non l’assessore al Traffico che, soppesato il malumore provocato dal blocco dei pass Ztl per chi ha a Cagliari soltanto il domicilio, s’incarica di gettare acqua sul fuoco: «Nulla in contrario a discutere questa limitazione, a patto che ci si intenda sull’idea di fondo». Due giorni fa, il cambio di rotta ha fatto tremare i 336 cittadini che hanno ottenuto il pass, pur avendo la residenza in un’altra città. Contemporaneamente è saltato fuori che centinaia di persone hanno libero accesso alle zone a traffico limitato grazie ai lasciapassare di servizio: militari, consiglieri comunali, presidenti di circoscrizione, assessori comunali e regionali, presidenti di Provincia e Regione, perfino i dirigenti dei Servizi comunali, l’arcivescovo, più una serie di giornalisti. Tutto lecito, per carità, ma è difficile capire perché a loro è concesso ciò che ad altri è negato. Le nuove norme approvate dal Consiglio comunale il 13 luglio 2005 – ventuno favorevoli e undici contrari – sono in certi casi restrittive, ma così restrittive che il primo a sollevare qualche dubbio è Maurizio Onorato. In vacanza fuori città, l’assessore fa sentire la sua voce via telefono: «Non sono contrario a rivedere qualche norma. Su alcune avrei anche più di un’osservazione da fare. Bisogna però condividere la linea di fondo. Lo dico subito: sono favorevole a concedere i pass a chi ha il domicilio». Per adesso è difficile sapere quanti sono i pass di servizio in circolazione. «Ci vuole tempo per estrapolarli» – sostiene il dirigente dell’assessorato Sergio Murgia – «I dati vanno spiegati uno per uno, per averli si rivolga lunedì all’assessore». Più disponibile Ugo Storelli, presidente della commissione Traffico: «Abbiamo seguito l’esempio di Bologna. Ai non residenti danno il pass per un anno, il tempo per spostare la residenza in città. È un modo per evitare che una marea di gente usufruisca dei servizi che la città offre senza avere la residenza. Comunque, i regolamenti si scrivono e si applicano, ma si possono modificare, tenendo presente che bisogna incentivare le persone che vivono a Cagliari a stabilire la residenza». Una proposta? «Il pass provvisorio per due anni in attesa della residenza». A parole sembra che i problemi siano facilmente risolvibili. Resta da capire se e quanto tempo impiegherà il Consiglio a modificare il regolamento. Sempre che la campagna elettorale lo permetta.(p. pa.)